I dati statistici mostrano, negli ultimi anni, un aumento della piovosità concentrato in determinati mesi. In questi periodi si verificano i fenomeni chiamati comunemente “bombe d’acqua”: precipitazioni violente e prolungate che mettono a dura prova gli argini dei fiumi, le colture e anche gli impianti di scarico.
La tendenza è chiara: osservando i grafici elaborati da MeteoMin.it con i dati raccolti nella Stazione Meteorologica di Udine, si nota subito l’aumento quasi costante della quantità totale di precipitazioni durante il biennio 2018-2019.
FONTE: http://www.meteomin.it/Statistiche/Desc_Prec_annue_Raffronto.asp
Se nel 2018 la quantità di pioggia ha subito un incremento regolare rispetto alla media dei 10 anni precedenti, l’andamento della piovosità nel 2019 registra invece cadute e picchi in precisi periodi dell’anno. Maggio, settembre, novembre e dicembre sono stati i mesi più piovosi, nettamente più piovosi rispetto alla media del decennio precedente.
Il trend sembra essere confermato anche dal grafico relativo al numero dei giorni piovosi: per i mesi di aprile, maggio, novembre e dicembre 2019, l’aumento dei giorni piovosi è stato progressivo, con picchi mai raggiunti prima.
FONTE: http://www.meteomin.it/Statistiche/Desc_Prec_annue_Raffronto.asp
Certo: il numero di giorni piovosi, preso da solo, non è sufficiente per concludere che vi sia stato un aumento complessivo della piovosità in quei mesi; tuttavia, raffrontando questo dato con quello relativo alla quantità, in mm, di pioggia caduta, allora il trend trova conferma.
FONTE: http://www.meteomin.it/Statistiche/Desc_Prec_annue_Raffronto.asp
Mesi più piovosi in primavera e autunno
I grafici mostrano quindi una piovosità in costante aumento durante le ormai defunte mezze stagioni: primavera e autunno. Complice il cambiamento climatico, durante i mesi primaverili e quelli autunnali subiamo precipitazioni molto abbondanti, e a cui non sempre siamo preparati.
Le conseguenze sono molte e varie: i fiumi esondano, le colture annegano, la rete fognaria non riesce a contenere la portata dell’acqua, e i pluviali delle case non sempre reggono.
Come sta il tuo pluviale?
Ora che, dati alla mano, sappiamo come stanno le cose, possiamo mobilitarci per evitare che la prossima primavera ci colga impreparati. In primo luogo, controlliamo lo stato di salute dei nostri pluviali, specialmente quelli più vecchi e quelli incassati.
Come sta il tuo pluviale? È sgombro da detriti oppure è intasato da foglie, polline, fiori, polline e deiezioni di uccelli? È integro o è corroso in più punti? Potrà reggere una bomba d’acqua o cederà sotto la violenza delle precipitazioni?
Se queste domande fanno emergere una situazione compromessa, non attendere oltre e programma una manutenzione del tuo pluviale. Per una soluzione a lungo termine, scegli il relining di Tubus System: una tecnologia endoscopica, non distruttiva, rapida, silenziosa ed eco-sostenibile, con performance eccellenti anche e soprattutto sui pluviali incassati. Il risanamento di Tubus System è l’unico certificato ETA (a livello europeo), e l’unico capace di costruire un nuovo tubo con una durata di vita certificata di 50 anni.
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