Spesso gli edifici più datati non dispongono di documenti che riportino la mappatura delle tubazioni. In questi ed in altri casi è fondamentale effettuare la localizzazione delle condotte con rilievo del fabbricato. Per la mappatura, si possono usare 4 diversi strumenti, ugualmente efficaci: termocamere, sonde a segnale radio, videocamere endoscopiche e macchine del fumo.
Quando si gestiscono grandi patrimoni immobiliari che includono edifici storici o datati, è molto raro ereditare insieme all’edificio anche i documenti relativi alla localizzazione e alle condizioni del sistema di tubazioni. In questi e in altri casi, per prevenire qualsiasi danno e poter allocare il budget necessario al preservamento dell’immobile, è altamente consigliabile effettuare la mappatura delle tubazioni (di carico e di scarico) e il rilievo del fabbricato.
I metodi oggi utilizzati per la mappatura delle tubazioni sono principalmente 3:
· l’indagine termografica
· l’ispezione con sonde elettriche
· la videoispezione.
A queste, si aggiunge un metodo che impiega speciali macchine del fumo, che consentono di verificare l’esistenza delle ventilazioni/esalazioni e la corretta corrispondenza fra ogni tubo e il suo torrino.
Mappatura tubazioni: come rilevare l’andamento delle condotte
Per localizzare le tubazioni di carico e di scarico che si estendono nei muri e nel pavimento, si possono sfruttare 3 tecnologie non invasive/distruttive diverse.
· Termocamere: strumenti che rilevano il calore emesso dai corpi e restituiscono una visualizzazione grafica delle differenze di temperatura sotto forma di immagine termica, ossia con macchie di colore diverso associate alle diverse scale di temperatura. Per mappare l’impianto, nei tubi si fa scorrere acqua ad una temperatura diversa da quella dell’ambiente: la differenza termica è visualizzata come differenza cromatica e permette di localizzare il tubo.
· Sonde: sono costituite da cavi elettrici molto sottili, capaci di introdursi anche nei tubi più piccoli. I cavi emettono dei segnali radio in 2 diverse modalità: o in punta del cavo (quindi alla fine del tubo) o durante tutto il percorso. Il segnale emesso viene rilevato dal localizzatore, consentendo così di ricostruire il tragitto compiuto dalla sonda.
· Videoispezione classica: avviene inserendo nella tubazione apposite videocamere endoscopiche; un segnale radio emesso dalla punta della videocamera permette di ricostruire l’andamento della condotta in tutte le sue diramazioni. Contemporaneamente, la videocamera registra un filmato che mostra tutto il percorso.
Nel caso sia necessario, è inoltre possibile completare l’operazione con il rilievo del fabbricato: soprattutto per quegli immobili che non dispongono di documenti cartografici, è opportuno riportare l’andamento delle tubazioni sulla planimetria dell’edificio.
Uno strumento in più per una localizzazione ancora più precisa
Se, oltre alla mappatura delle tubazioni, si vuole verificare l’esistenza e la funzionalità delle esalazioni o ventilazioni dell’impianto di scarico di un sistema di condotte in pressione, si utilizza una macchina del fumo. Lo strumento viene posizionato nel punto di accesso noto più basso del tubo che si vuole analizzare.
Una volta azionata la macchina, la spontanea propagazione del fumo permette di:
· Verificare che il tubo sia adeguatamente ventilato, osservando quanto fumo effettivamente fuoriesce dai punti di sfiato. Controllare lo stato di ventilazione è fondamentale per il corretto funzionamento degli impianti di scarico e per evitare il ritorno di cattivi odori.
· Stabilire per ogni punto di accesso il corrispettivo torrino di uscita.