There is no planet B: emergenza? No, strategia.

Ossia: come affrontare un problema così delicato ed essenziale per la vita del pianeta Terra con una strategia solida, a lungo termine, e non con un piano d'emergenza. Perché il tempo e le capacità per agire - in modo efficace - ci sono. Qualcuno, come Tubus System, ha già iniziato: chi sarà il prossimo?

Quando si manifesta un problema, gli approcci da adottare possono essere, a grandi linee, tre: fingere che il problema non esista, sminuire il problema e rimandare la sua risoluzione il più possibile, pianificare una strategia di risoluzione. I primi due approcci, in realtà, sono molto simili. Sminuire un problema coincide, almeno per un lasso di tempo, con l'atteggiamento di chi finge che il problema non esista.

Ecco, questo è ciò che è accaduto (e continua ad accadere) relativamente alla tematica ambientale. C'è ancora chi si comporta come se il disastro non sia imminente, e chi invece ha scelto di intraprendere un cammino strategico per arginare, oggi, i danni al pianeta.

Insomma, c'è chi, prima di preoccuparsi, attende che il problema diventi emergenza (ma non lo è forse già?), e chi fa in modo di non trovarsi di fronte alla complessa gestione di un'emergenza.


Il Taxonomy Report del Parlamento Europeo


In questo senso, ogni settore produttivo può fare la sua parte, pianificando cambiamenti che alleggeriscano l'impatto ambientale delle varie attività. Ecco perché il Parlamento Europeo, nel marzo 2020, ha varato un regolamento chiamato Taxonomy Report, ossia un: "atto legislativo fondamentale e collegato al Green Deal europeo che definisce come operare gli investimenti del settore privato (con strumenti quali ad es. mutui verdi e green/social bond) in progetti verdi e sostenibili, gli unici capaci di contenere il relativo rischio di credito e influire sugli obiettivi di contrasto al cambiamento climatico". (Fonte: GBC Italia).

Con il Taxonomy Report, la strategia regola gli investimenti nel settore privato, in modo da incidere positivamente sia sulla ripresa economica post-COVID, sia sull'emergenza ambientale.

Una volta stabilita la strategia, emerge però il requisito fondamentale per poter ottenere dei risultati: il cambiamento di mentalità.

Cambiare mentalità per cambiare le cose


Passare da un approccio di "gestione dell'emergenza", a uno di "pianificazione della strategia", richiede infatti un cambiamento radicale nella mentalità, anzi, nella cultura. Ai cittadini europei - ma italiani in primis - è richiesto di mutare la visione delle cose e l'attitudine all'azione.

Stop con le azioni "parziali o parzialmente collegate", avanti invece con un piano integrato, che faccia leva su: qualità progettuale, strategia, rendicontazione. Un cambiamento che permetta di passare "dall’attuale approccio reattivo e emergenziale ad un strategico di medio-lungo periodo coerente e integrato, ovvero in grado di riavviare non solo un programma di sviluppo, ma un reale programma di sviluppo sostenibile." (Fonte: GBC Italia). 

Per Tubus System, l'emergenza non è mai stata una possibilità


Questo cambiamento di mentalità è esattamente ciò che auspichiamo, da anni, noi di Tubus System. Il nostro approccio è nato già strategico e sostenibile, contrapponendosi a quello classico: reattivo ed emergenziale.

Affrontiamo il problema della rigenerazione degli impianti di scarico con un piano preventivo, senza attendere che si manifestino le conseguenze irreparabili di un tubo fatiscente. Agire ora, per stare tranquilli nel futuro. 

 

Vuoi sapere come funziona il relining conservativo Tubus System?

Dai un'occhiata qui:
RELINING DEI TUBI

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