Il 28 aprile sarà la Giornata Internazionale delle Vittime dell'Amianto. Un ricordo lontano? Niente affatto: una ferita ancora aperta. Quanto amianto non ancora smaltito si trova in Italia? Dove? E soprattutto, perché?
L'amianto è stato messo fuori legge nel 1992: da allora, ne è vietata la produzione, la lavorazione e la vendita. Sono passati ormai 30 anni e si potrebbe ingenuamente pensare che la situazione si sia risolta nel migliore dei modi. Invece, tutto il contrario.
L'amianto è ancora una presenza importante - e molto scomoda - in Italia, come nel mondo.
Quanto amianto c'è ancora là fuori?
Secondo le ultime stime dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), fino allo scorso anno erano ancora circa 30 milioni le tonnellate (sì, trenta-milioni-di-tonnellate) di amianto ancora presenti in Italia.
Dove sono? In parte dispersi nell'ambiente, in parte nei posti più impensabili e frequentati:
- scuole
- ospedali
- edifici pubblici
L'eternit costituisce infatti coperture, soffitti, controsoffitti, ma anche componenti impiantistiche, come caldaie e tubi di scarico.
Quante sono le persone affette da patologie amianto-correlate?
Sempre secondo l'Associazione Italiana Esposti Amianto, l'amianto non ha perso affatto la sua carica tossica, ma continua a far ammalare migliaia di persone ogni anno.
"Oggi vengono commemorate in tutto il mondo le vittime dell’amianto: secondo l’OMS muoiono ogni anno nel mondo 107.000 persone, oltre 4.000 in Italia, 125 milioni sono le persone affette da patologie asbesto correlate: sono morti che “non fanno rumore”, uccisi dal mesotelioma, la più grave delle patologie da amianto, sempre mortale."
La situazione si aggrava poi in correlazione alla comparsa del Covid-19 e al diffondersi della pandemia: le persone affette da mesotelioma e altre patologie asbesto-correlate (interstiziopatie polmonari, di asbestosi e placche pleuriche) hanno una probabilità molto maggiore di ammalarsi di Covid.
Qual è l'intento della Giornata Mondiale Vittime dell'Amianto?
Da quando è stata celebrata per la prima volta, la Giornata Mondiale Vittime dell'Amianto si pone diversi obiettivi:
- ricordare le tante persone che hanno perso la vita per l'esposizione all'asbesto - in totale, più di 30.000 solo in Italia
- tenere alta l'attenzione sui rischi presenti e futuri.
Perché parlare di presente e di futuro, se l'eternit è fuori legge dal 1992? Perché l'OMS ha stimato che più di 120 milioni di lavoratori nel mondo sono esposti ogni giorno all’asbesto; e oltre al rischio, sono costanti anche la produzione e l’esportazione illegali del materiale.
L'anno scorso, Maura Crudeli, presidentessa dell'AIEA, ha fatto appello ai ministri:
“Non possiamo più attendere e facciamo appello ai ministri Roberto Speranza e Sergio Costa: affinchè si agisca al più presto su una doppia emergenza Covid 19, finora gravemente “oscurata” : la salute degli ex lavoratori esposti amianto e le bonifiche da amianto per le scuole, per cui sono stati stanziati 385 milioni di euro lo scorso 14 gennaio e di cui non sappiamo nulla. Riteniamo sia arrivato il momento, se non ora quando?”
Tubus System da sempre in prima linea contro l'amianto
Perché parliamo di amianto? Perchè Tubus System, da sempre, fa la sua parte nella lotta contro l'amianto. La nostra tecnologia di risanamento non distruttivo dei tubi, infatti, permette di mettere al sicuro le tubazioni di scarico in eternit, senza alcun rischio per i cittadini né per i tecnici al lavoro.
Incapsulando, di fatto, l'amianto, il nostro relining permette di stabilizzare il materiale e di isolarlo da qualsiasi contatto con l'esterno. Oltre a impedire la dispersione di fibre tossiche, evitiamo anche di dover intraprendere lunghe pratiche per lo smaltimento. Uno smaltimento che, nel 90% dei casi, non risolve affatto il problema ma, semplicemente, lo rende meno evidente, spostandolo al di fuori del nostro campo visivo.