I tubi in eternit sono presenti ancora in tantissimi impianti di scarico delle nostre case, basti vedere la quantità di tubi presenti nel complesso residenziale da poco risanato dalle nostre squadre a Torino. Ma quando i tubi in eternit diventano realmente pericolosi? Come si riconoscono e qual è il metodo migliore per stabilizzare il materiale?
La pericolosità dell'amianto
Quando si tratta di eternit, la pericolosità aumenta all'aumentare del grado di degradazione e friabilità del materiale. Un eternit coeso e compatto, infatti, è relativamente rischioso. Ma una lastra di amianto che si rompe, si corrode e rilascia nell'aria le sue fibre cancerogene, quella è estremamente rischiosa.
La pericolosità delle fibre è legata alla loro dimensione. L'amianto ha infatti una tipica struttura fibrosa e le sue particelle possono dividersi fino a raggiungere dimensioni microscopiche; particolarmente pericolose sono le fibre con un rapporto lunghezza/diametro >3:1, il che significa che la geometria critica delle fibre si ottiene con fibre che sono > 5 µm di lunghezza e/o < 3 µm di diametro.
Queste minuscole particelle non riescono a essere bloccate dal sistema di filtraggio del polmone e riescono a raggiungere le vie aeree inferiori. Lì, dopo una esposizione prolungata, possono scatenare malattie come l'asbestosi, il cancro ai polmoni o il mesotelioma (crescita maligna delle cellule del tessuto connettivo). Oltre alla durata dell'esposizione, è critica anche la concentrazione di fibre di amianto nell'aria che respiriamo: con una concentrazione di 1 milione di fibre/m³, tali malattie sono prevedibili dopo 25 anni.
Quando i tubi in eternit sono pericolosi
Cosa implica tutto ciò per l'inquilino che vive in una casa con tubature di scarico in eternit? Dipende.
Finché il tubo è intatto, non c'è pericolo. Le fibre di amianto presenti nelle acque di scarico, che potrebbero entrare nella rete fognaria attraverso i processi di risciacquo, non sono pericolose. La quantità di fibre rilasciate per via aerea, invece, non può entrare negli appartamenti, in quanto tutti gli impianti hanno barriere anti-odore; le particelle vengono quindi espulse all'aperto attraverso i tubi di ventilazione. Ad ogni modo, la concentrazione di fibre di amianto rilasciate in questo modo è relativamente bassa.
L'amianto diventa pericoloso se i tubi sono difettosi, rotti o corrosi. Nel processo di invecchiamento naturale, infatti, i tubi diventano morbidi e fragili e tendono a uscire dai manicotti di collegamento; il dislocamento e la rottura delle componenti provocano una dispersione di fibre potenzialmente pericolosa.
Considerando che la legge che ha messo fuori legge la produzione e l'uso di eternit è entrata in vigore nel 1992, è certo che i tubi in eternit più giovani presenti in Italia hanno almeno 26 anni. I più vecchi, invece, risalgono probabilmente agli anni Sessanta, periodo di introduzione massiva dell'amianto. È evidente, dunque, che laddove c'è un tubo in eternit, quasi sicuramente è molto vecchio e, molto probabilmente, può rilasciare fibre cancerogene.
Come riconoscere i tubi di scarico in eternit
3 sono le spie che suggeriscono che l'impianto di scarico possa essere in eternit:
- L'anno di costruzione della casa: se la casa è stata costruita dopo il 1992, nessun rischio. Se è stata costruita tra il 1960 e il 1990, la probabilità che ci sia amianto aumenta.
- La posizione geografica: il numero più alto di malati di mesotelioma maligno si è registrato, in ordine decrescente, in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Veneto. Se risiedi in una di queste 5 regioni, è più alta la probabilità che l’impianto di scarico sia fatto di amianto.
- Forma e colore dei tubi. Guarda i tuoi tubi! Se sono di colore rossastro o argento, nessun rischio. Se non sono né rossi né argento, guarda la forma: le tubazioni in cemento-amianto hanno infatti il caratteristico innesto a bicchiere, che unisce elementi consecutivi. Se vedi un raccordo, o innesto a bicchiere, la probabilità che sia eternit è molto elevata.
Se, dopo accurate ispezioni da parte di un ente certificato, si stabilisce che il tubo è ufficialmente in eternit, cosa si fa? Si chiama un'azienda specializzata e autorizzata al trattamento dei manufatti in amianto.
Come stabilizziamo i tubi di scarico in amianto
Noi di Tubus System siamo iscritti all'Albo Gestori Ambientali, dopo aver superato un esame di perizia per i lavori sull'amianto, soddisfacendo, con la nostra tecnica, tutti i requisiti di legge.
Tra le varie possibilità di stabilizzazione del materiale, abbiamo optato per la via più efficace, meno pericolosa e anche meno costosa per l'utente finale: il relining tramite incapsulamento, ossia l'isolamento dell'amianto tramite applicazione di un nuovo prodotto sopra di esso. I vecchi tubi di amianto rimangono dove sono e sono, per così dire, disinnescati.
Il nostro metodo di relining
Applichiamo al vecchio tubo di amianto un composto plastico (atossico e riciclabile) e autoindurente. Una volta solidificato, il composto forma un nuovo tubo autoportante all'interno di quello vecchio, con uno spessore compreso tra 3-5 m.
La superficie porosa e morbida del vecchio tubo in fibrocemento è così sigillata in modo che nessuna fibra possa disperdersi all'esterno o nelle acque reflue.
Inoltre, il rivestimento "separa" il vecchio tubo di amianto dall'acqua e arresta così il suo processo di decomposizione.
Numerosi i vantaggi rispetto alla rimozione dell'eternit
- Non c'è demolizione di muri e pareti, né viene toccato, spostato o rotto il tubo in eternit; il rischio di rilascio delle fibre è estremamente ridotto.
- Il trasferimento degli inquilini e le costose misure di sicurezza non sono necessari.
- Non si pone il problema di smaltimento dell'eternit, evitando così di andare ad appesantire le discariche - già piene.
- Si sigilla il materiale cancerogeno (le fibre di amianto non possono più disperdersi nell'aria respirabile) e si crea un nuovo tubo perfettamente sicuro, funzionante e con una durata minima certificata di 50 anni.
Un esempio del nostro relining sull'amianto: il maxi-intervento di Torino
A Torino abbiamo portato a termine, con la collaborazione di ATAC e ISOVIT, il più grande intervento di bonifica di tubazioni in amianto mai realizzato in Italia: 72 tubazioni verticali di scarico mettevano a rischio la salute di più di 200 famiglie e minacciavano la produzione di circa 100 tonnellate di rifiuti tossici.
Grazie alla tecnologia esclusiva del relining a spruzzo di Tubus System, a un protocollo di intervento concordato insieme all’ASL locale e l'insostituibile supporto di ISOVIT, abbiamo portato a termine un intervento di risanamento di enormi dimensioni, senza rischi per i lavoratori, senza disagio per gli inquilini degli appartamenti e senza produzione di macerie.
Leggi il report completo sull'intervento di relining a Torino