Sappiamo bene che l’amianto rappresenta un enorme problema in Italia a causa del suo utilizzo massiccio fino ai primi anni ‘90 e alle conseguenze negative che questo materiale ha provocato sulla salute delle persone. Ma come mai, allora, si usava così tanto?
L’amianto è un materiale molto utilizzato in passato all’interno del settore edilizio e oggi duramente condannato perché considerato molto pericoloso per la salute delle persone. Ma allora perché veniva utilizzato così tanto?
In questo articolo vediamo:
- Perché l’amianto veniva utilizzato nelle costruzioni edilizie
- Le conseguenze dell’amianto sulla salute delle persone
- Cosa si sta facendo oggi in Italia per risolvere il problema
- Tubus System per la bonifica dei tubi in amianto
Perché l’amianto veniva utilizzato nelle costruzioni edilizie
L’amianto è un minerale naturale a struttura fibrosa molto utilizzato all’interno del settore edilizio in Italia fino al 1992. Il nostro Paese è stato uno dei primi in Europa a vietare l’utilizzo di questo materiale a causa delle ripercussioni sanitarie molto gravi che poteva provocare.
Inizialmente, vista la mancata conoscenza dei suoi effetti a lungo termine, l’amianto era largamente impiegato nella costruzione di case ed edifici per il suo basso costo e per le ottime proprietà fisiche e meccaniche, in particolare:
- Resistenza alla trazione;
- Buona resistenza alle sostanze chimiche;
- Proprietà ignifughe;
- Proprietà fonoassorbenti e termoisolanti;
- Resistenza a usura e abrasione.
Tutte queste caratteristiche portarono moltissime imprese edili a scegliere l’amianto per la realizzazione di diversi prodotti, in particolare:
- Lastre di copertura;
- Cisterne e pannelli antincendio;
- Pavimenti in vinile;
- Canne fumarie;
- Guarnizioni;
- Tubazioni industriali;
- Tubature domestiche.
L’amianto, insomma, veniva utilizzato per costruire praticamente qualsiasi cosa, ottenendo certamente grande resistenza degli edifici, ma a prezzi molto alti in termini di salute. Vediamo perché.
Le conseguenze dell’amianto sulla salute delle persone
Gli effetti negativi dell’amianto iniziarono a emergere già durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la Germania riuscì a dimostrare una correlazione tra l’utilizzo di questo materiale e l’insorgenza di tumori nei lavoratori.
Solo nei primi anni ‘90, tuttavia, l’amianto iniziò ad essere gradualmente vietato, anche se ad oggi sono solo 67 i Paesi in tutto il mondo ad aver aderito a questo divieto.
Ma in che modo l’amianto è pericoloso per la salute delle persone?
Il problema principale sono le fibre di cui è costituito questo materiale, che se inalate possono portare all’insorgenza di patologie estremamente gravi.
Un’ ulteriore preoccupazione è rappresentata dalla facilità con la quale è possibile entrare in contatto con queste fibre: dalla lavorazione diretta fino a un urto con un prodotto contenente amianto o addirittura tramite l’inalazione di aria “inquinata” a causa di correnti d’aria in zone in cui è presente il materiale.
Le patologie provocate dall’amianto colpiscono l’apparato respiratorio e sono:
- L’asbestosi, patologia cronica che porta a un indurimento del tessuto polmonare, impedendo all’ossigeno di raggiungere il sangue;
- Il carcinoma polmonare, tumore estremamente aggressivo che crea numerose metastasi;
- Il mesotelioma, tumore raro della pleura (membrana che riveste il polmone) causato prevalentemente dall’esposizione alle fibre di amianto.
Purtroppo, nessuna di queste malattie lascia scampo, infatti in tutti e tre i casi la speranza di sopravvivenza varia da pochi mesi fino a non più di 5 anni.
Tutto ciò spiega perché l’amianto oggi è severamente proibito in Italia, dove da 30 anni è in vigore una legge specifica che vieta qualsiasi utilizzo di questo materiale tossico.
Cosa si sta facendo oggi in Italia per risolvere il problema
Come già accennato, l’Italia è stata tra i primi Paesi in Europa a vietare l’utilizzo dell’amianto, grazie alla Legge 257 del 27 marzo 1992 “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, alla quale si è susseguita una serie di altre norme volte a regolamentare questo materiale.
Nonostante ciò, ancora oggi nel nostro Paese sono presenti circa 32 milioni di tonnellate di amianto non ancora smaltite, numero che desta non poca preoccupazione.
Tra le azioni più recenti intraprese a riguardo, il governo italiano ha prorogato, tramite legge di Bilancio 2021, il bonus per la ristrutturazione edilizia al 50% con l’obiettivo di agevolare la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, tra cui rientra anche la bonifica dell’amianto.
Ovviamente per procedere con questo genere di interventi è fondamentale affidarsi a dei professionisti in grado di gestire l’intera operazione in totale sicurezza e senza correre rischi di contaminazione.
Come riuscirci senza incorrere in demolizioni pericolose? Sicuramente con il relining di Tubus System.
Tubus System per la bonifica dei tubi in amianto
Da più di vent’anni Tubus System si occupa di risanamento delle tubature tramite relining, una tecnologia molto innovativa che permette di ricreare un impianto di scarico nuovo senza alcuna demolizione.
L’intera operazione avviene direttamente all’interno del tubo tramite l’applicazione di un composito plastico che, una volta indurito, crea un tubo nuovo e resistente con una durata certificata di almeno 50 anni.
Il relining risulta molto strategico per la bonifica delle tubazioni in amianto. La sua non invasività, infatti, rende l’operazione totalmente sicura, non dovendo procedere con demolizioni invasive che rischiano la dispersione delle fibre tossiche.
Tubus System Italia è iscritta all’Albo Gestori Ambientali e mette a disposizione un team perfettamente formato e attrezzato per gestire queste operazioni di bonifica in totale sicurezza.
Su incarico di ATCTorino, infatti, Tubus System ha realizzato il più grande intervento di bonifica amianto in Italia, mettendo in sicurezza oltre 200 famiglie di un quartiere il cui vecchio impianto di scarico in cemento-amianto, a causa dei continui guasti, diventava sempre più pericoloso.
L’intervento di risanamento si è svolto senza disagi e senza rischi di contaminazione per gli inquilini, proprio per la totale assenza di demolizioni, e ha messo in sicurezza il quartiere per i prossimi 50 anni.
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